Volo Singapore-Christchurch. 8.400 chilometri da percorrere. Fra poco lasceremo la lunga penisola in fondo alla quale è situata Singapore e sorvoleremo il mare di Cina meridionale, poi attraverseremo l’Equatore. Nella notte sorvoleremo la grande immensità dell’Australia, poi raggiungeremo la costa sud (Adelaide, Kangaroo island, Melbourne) e quindi un salto al di sopra del Mare di Tasman e dell’Oceano Pacifico per raggiungere AOTEAROA, la Nuova Zelanda, la «Terra della Grande nuvola bianca ». Un lunghissimo volo all’estremità sud del pianeta. A volte mi chiedo se abbiamo il « sentimento del viaggio », ovvero il sentimento della distanza percorsa, dei continenti sorvolati a 10.000 metri di altezza, Monti, valli, mari e oceani, golfi immensi, arcipelaghi e isole, citta e villaggi e deserti sconfinati, sorvolati nella notte, avvolti da « corolle di tenebre », una frase che prendo a prestito da una bellissima poesia di Giuseppe Ungaretti. Non, non ci rendiamo conto di tutte queste realtà, perché l’aereo è come un una sfera al di fuori del tempo e dello spazio, nella quale siamo sigillati il tempo del viaggio. Di tutto cio’ che passa là sotto, che sorvoliamo a 900 e passa chilometri all’ora, non ce ne accorgiamo neppure. Ogni tanto, nella notte appare una minuscola luce, perduta laggiù nel nulla, sulla Terra: sembra una piccola stella nel cielo. Sarà una casa ? una fattoria ? chi vivrà laggiù ? saranno felici ? ci saranno dei bambini ? Forse potrebbe essere una nave, se laggiù c’è l’oceano….La nostra è la dimensione del viaggio; una dimensione intellettuale più che fisica, anche se effettivamente ci spostiamo fisicamente da un luogo all'altro. Che cosa provavano viaggiatori come Marco Polo, che impiegavano anni e anni prima di giungere a destinazione ? Attraversavano mondi e epoche, reami e deserti. Era un viaggio attraverso il mondo e attraverso le età della vita. Invecchiavano nel viaggio. Crescevano nel viaggio. Oggi tutto questo non esiste più e già un viaggio di 48 ore sembra durare un’eternità, figuriamoci quando si tratta di attraversare l’Oceano Australe (come ho fatto tante volte, per esempio per raggiungere Dumont d’Urville nella terre Adélie…) : una settimana di traversata fra i Quaranta e i Cinquanta di latitudine sud fra burrasche e tempeste.... Sembra fuori dal tempo. A che cosa assomiglierà un viaggio verso Marte?? E’ quasi inimmaginabile. Forse, solo esploratori come Cristofoto Colombo, Magellano, James Cook potrebbero capirlo. Quando salpavano le ancore, alzavano le vele e partivano verso nuove terre, non sapevano dove andavano. Non sapevano che realtà avrebbero incontrato. Che paesi, che popoli, che albe e che notti… Anche esploratori come Shackleton, Scott, Mawson, il Comandante Charcot….non sapevano dove andavano con esattezza. Non c’erano immagini satellitari o carte geografiche a dirglielo. Le immagini satellitari hanno cambiato il nostro modo di vedere la Terra. E di affrontare l'ignoto. Oggi possiamo sbirciare su altri pianeti, fra gli anelli di saturno, nella coda lucente delle comete, ai limiti del nostro sistema solare. E ancora più in là. Che cosa resterà da scoprire? Per fortuna, sotto le calotte gelate dell'Antartide parecchi misteri attendono ancora di essere svelati.....
27 Ottobre 2007
27 Ottobre 2007
Nessun commento:
Posta un commento