venerdì 19 ottobre 2007

LA GRAN BRETAGNA ANNUNCIA NUOVE RIVENDICAZIONI TERRITORIALI IN ANTARTIDE E NELLE ISOLE SUBANTARTICHE

La Russia, che nell'agosto scorso (2007) ha rivendicato la "proprietà" del polo nord geografico scendendo sul fondo dell'oceano artico e piantando una bandiera a 4.200 metri di profondità, ha degli emuli in Grand Bretagna. Secondo il quotidiano The Guardian, e secondo la BBC, la Gran Bretagna ha intenzione di estendere le proprie aree economiche esclusive intorno a territori esistenti fra i quali le isole Falklands, la Georgia del sud e i fondali dell'oceano australe, adiacenti ai territori terrestri sui quali è già rivendicata la sovranità britannica. In totale, i fondali sui quali il Regno Unito intende estendere la sua sovranità corrispondono a una superficie di circa un milione di Km2. Questa estensione è autorizzata dalla International Law of The Sea, che consente l'estensione delle aree economiche esclusive fino a 350 miglia dale coste. La proposta verrà avanzata dal Foreign Office nell'ambito di una riunione dell'ONU che si terrà nel maggio del 2009. Il portaparola del Foreign Office ha commentato: "E' fondamentale salvaguardare le nostre rivendicazioni nel caso in cui il Trattato Antartico non venisse ricondotto". Greenpeace e il WWF hanno già espresso la loro disapprovazione riguardo a questa decisione, che è totalmente contraria allo spirito e all'etica del Trattato Antartico. Greenpeace l'ha definita "una decisione altamente irresponsabile". Sottoscritto da 12 delle nazioni che parteciparono all'Anno geofisico internazionale del 1957-58 (AGY, fra cui la Gran Bretagna) il Trattao Antartico è entrato in vigore nel 1961: esso stabilisce che l'Antartide è un continente dedicato alla Pace e alla Scienza, che le rivendicazioni territoriali sono vietate e che questo continente non dovrà mai essere oggetto di discordia fra i popoli della terra. Nel 1991, dopo trent'anni dalla sua entrata in vigore, il Trattato Antartico (TA) è stato ricondotto per altri 50 anni. Nel frattempo si è arricchito di Convenzioni e di Protocolli ed è diventato il "Sistema del Trattato Antartico" (ATS). Secondo un articolo del Protocollo di Madrid (il Protocollo per la protezione dell'Ambiente antartico, parte integrante del ATS) lo sfruttamento minerario a livello industriale è vietato per 50 anni. Un trattato molto complesso inerente la ricerca e lo sfruttamento minerario era stato redatto molti anni fa (l'acronimo con cui è conosciuto è CRAMRA), ma nessun paese lo sottoscrisse. Oggi sappiamo perché. Le risorse che si celano sui fondali dell'oceano australe e intorno a isole come le Falklands e South Georgia (senza parlare della pesca......), suscitano molti interessi e molta cupidigia. Peccato che una decisione di questo genere capiti proprio durante l'Anno polare internazionale: in un certo qual senso, viene a guastare lo spitito e l'etica dell'API, che è basato sulla collaborazione internazionale. La notizia è passata un po' sotto silenzio, ma nel febbraio scorso la Francia ha annesso alle TAAF (terre australi e antartiche francesi) le cosidette "isole Sparse", situate a livello del canale del Mozambico e a nord del Madagascar: San Juan de Nova, Europa, Glorieuses, Tromelin, Bassas da India. Con questa annessione, la zona economica esclusiva delle TAAF è ora di 2,8 milioni di Km2, un po' meno di 1/3 della superficie dell'Europa...........

Fonte: The Guardian, BBC, 70° South

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